Maruska, la sensazione di vita spenta dall’aborto. Poi il dramma, la disperazione. Infine la voglia di tornare a sognare.
Maruska, tre mesi di gestazione e tanta speranza. Sulla pelle la sensazione bella della vita che continua, dentro la certezza di un piccolo essere che cresce e che ti rende fiera. E’ tuo figlio, il tuo amore immenso. La tua creazione più riuscita, il tuo successo. Il tuo tutto. L’infinito.
Maruska, 33 anni appena compiuti, ha trascorso giorni guardando vetrine colorate di rosa, immaginando la sua bambina, quella che sarebbe arrivata a distanza di pochi mesi. Tutto perfetto. Tutto incredibile, un sogno. Tre mesi di amore puro, incondizionato. Unico. Quello che lega una madre a un figlio. Poi il dolore, dentro e fuori. Atroce, devastante. Dirompente. E sangue, troppo sangue per essere normale.
I timori all’improvviso diventano realtà: tutto finito, tutto esaurito in quelle gocce di liquido rosso raccapricciante. Il cuore delicato di Margherita ha smesso di battere, dopo aver lungamente lottato contro la sorte. La disperazione prende il sopravvento e fa precipitare Maruska in una depressione alienante. Dalla quale è difficile rialzarsi.
Ma dopo anni di cure e interminabili psicoterapie la giovane donna si racconta, attraverso il nostro blog, per dare coraggio a chi, come lei, è costretta a subire il dramma dell’aborto.